Depressione femminile: come curarla senza farmaci
Anche conosciuta con il nome di ‘male oscuro’, la depressione è ormai una patologia purtroppo sempre più diffusa, nel mondo così come in Italia, e a confermarlo è proprio quel 10% rilevato tra gli abitanti della Penisola.
Un disturbo che spesso si tenta di superare con numerose cure a basi di farmaci, anche se al mondo esistono diverse teorie che sostengono l’efficacia di un trattamento lontano da psicofarmaci ed antidepressivi e rivolto principalmente a diminuire le sensazioni negative ed ansiose che interferiscono nella vita dei soggetti depressi.
Tra queste, negli anni Sessanta si fece strada la proposta del Dottor Aaron T. Beck, secondo cui tale patologia sarebbe causata dalle convinzioni negative che i pazienti hanno di se stessi e del mondo che li circonda.
E ad intervenire in questi casi, secondo la teroia del medico, sarebbe proprio la Psicoterapia Cognitva.
L’obiettivo di questo trattamento sarebbe proprio quello di spezzare gli schemi negativi che invadono la mente dei pazienti, sino a rovesciarli del tutto e a farli diventare favorevoli e positivi.
O meglio, come ha dichiarato lo stesso medico, “le persone che soffrono di depressione distorcono o esagerano la realtà. Quindi non si tratta tanto di sviluppare pensieri positivi ma realistici. Quando le persone pensano realisticamente allora poi tendono a sentirsi meglio.”
Tra le tecniche più utilizzate di questo tipo di terapia c’è quella di far scrivere al paziente un diario in cui appuntare i propri pensieri ed il proprio umore nel corso della giornata.
Per quanto riguarda l’efficacia della psicoterapia cognitiva, al riguardo sono presenti teorie fortemente discordanti. Fatto stà che pensare di poter curare la depressione semplicemente cercando di pensare in maniera realistica e positiva, apre una speranza verso questa patologia oggigiorno largamente diffusa.