Lipofilling al seno, quanto costa?

Dopo lo scandalo delle protesi Pip, che oggi si scopre essere non solo irritanti ma anche tossiche, sta prendendo sempre più piede una nuova tecnica di chirurgia estetica alternativa all’utilizzo delle protesi tradizionali, il lipofilling. L’intervento prevede l’uso del proprio grasso corporeo (prelevato dai fianchi o dalla pancia) per aumentare e rimodellare il seno.

Regalarsi un seno di 1 o 2 taglie in più, senza dover impiantare un corpo esterno, senza alcuna cicatrice ed evitando il rischio di rigetto, è uno scenario davvero allettante per chi desidera da sempre un decolleté più prosperoso.

Come ha spiegato Giovanni Botti, presidente dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica, dopo il ritiro delle protesi prodotte dalla ditta Poly Implants Prothese (Pip), i timori delle pazienti verso gli interventi di mastoplastica additiva sono notevolmente aumentati.  Secondo il presidente dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica Giovanni Botti, questa situazione ha spinto i medici a valutare le tecniche alternative esistenti e la più valida si è rivelata essere proprio l’auto-trapianto di grasso.

“Questo intervento – come ha dichiarato Botti – è oggi piuttosto diffuso anche in Italia e i riscontri che abbiamo sui trattamenti di mastoplastica ricostruttiva con lipofilling, dopo asportazione del seno per tumore per più di dieci anni, sono decisamente confortanti e molto positivi, mentre in ambito puramente estetico stiamo attendendo i risultati degli studi clinici ancora in corso prima di poter formulare delle conclusioni definitive.”

Il lipofilling, infatti, oltre all’assenza di cicatrici, poiché il grasso viene iniettato tramite punture, e il rischio azzerato di rigetto, ha un decorso più breve rispetto all’impianto tradizione di una protesi. Non bisogna dimenticare però che l’intervento deve sempre essere praticato da un professionista.

 

Lipofilling al seno, quanto costa?