14 bufale e miti da sfatare sulla Gravidanza
Le credenze che ci sono riguardo alla gravidanza sono tantissime e spesso sono assolutamente infondate.
Per questo motivo, tre ginecologhe della California hanno scritto un libro, dal titolo The Mommy Docs Ultimate Guide to Pregnancy and Birth per cercare di dissipare i vari dubbi che assillano le donne col pancione.
14 bufale e miti da sfatare sulla Gravidanza
Ecco i più famosi luoghi comuni:
- Il burro di cacao previene i segni delle smagliature? No, rende la pelle più sensibile, in alcuni casi si possono avere reazioni allergiche;
- Non si può volare nel primo e ultimo trimestre di gestazione: in realtà si può prendere l’aereo. Alcune compagnie aeree tuttavia non fanno volare nell’ultimo trimestre per paura che si partorisca a bordo, costringendo all’atterraggio;
- Non accarezzare gatti durante la gravidanza: falso, è bene non entrare in contatto con gli escrementi del gatto per il rischio di prendersi la toxoplasmosi;
- No ai bagni caldi: vero, meglio evitare saune, Jacuzzi o acqua con temperature molto calde.
- Le donne incinte devono mangiare per due: no. La gravidanza richiede 300 calorie extra al giorno;
- Stare lontane da mobili lucidati: falso;
- Non mangiare sushi: falso, si può mangiare tranne quello di squalo, sgombro e pesce spada, ovviamente abbattuto;
- Non mangiare salmone affumicato: falso, è ricco di omega-3 quindi può solo fare bene;
- Non bere caffé: si può con moderazione, al massimo una tazzina al giorno;
- La posizione del feto nell’utero può rivelare il sesso: falso!
- Camminare rende il parto più veloce: falso (purtroppo!);
- Bere birra scura aiuta a far venire il latte: falso;
- Bisogna dormire dal lato sinistro: falso;
- Un bambino più grande è più in salute: non è vero, anzi spesso i bambini più grossi sono più a rischio di diabete e obesità.
E sono solo alcuni!
In generale comunque si può dire che se la mamma e il bimbo stanno bene, sono vietate solo poche cose, e comunque per togliersi qualsiasi tipo di dubbio è sempre meglio consultare il proprio ginecologo.