Grecia Crisi, Atene in fiamme e prospettive di nuove elezioni
Dopo la decisione del Parlamento greco presa ieri, lunedì 13 febbraio, in cui è stato approvato il nuovo piano di austerity, nella città di Atene è scoppiato il caos. Una vera e propria rivoluzione quasi che parla già di 68 agenti e 70 manifestanti rimasti feriti durante gli scontri, che si sono verificati principalmente in piazza Syntagma, proprio dietro la sede del Parlamento di Atene.
Come ormai siamo abituati a sentire, anche durante questi scontri, si parla di Black Bloc. Secondo la polizia pare infatti che ci fossero in piazza circa 600 di loro che, approfittando della protesta popolare, hanno innescato una battaglia violentissima contro la polizia, colpendoli con le mazze, i sassi, le bombe artigianali e le molotov.
Per questo sono già stati effettuati quasi 140 arresti e fermi. Ci mancava solo questo per peggiorare la situazione di una regione che già si trova al capolinea. I danni inflitti alla capitale infatti sono terribili: tantissimi palazzi infatti sono stati distrutti e circa 50 tra negozi e uffici sono stati incediati.
Adesso deve essere la politica, il governo greco, a cercare di rimettere in ordine la situazione. Un compito che non risulterà per niente facile visto il caos in cui ormai si trova Atene. E forse è per questo motivo che il governo di Lucas Papademos ha annunciato elezioni anticipate in aprile, probabilmente non riesce più a reggere il peso di questa condizione così drammatica.
Domani, intanto, i ministri delle Finanze dell’Unione Europea dovranno prendere una decisione in merito al prestito da 130 miliardi di euro che dovrebbe consentire alla Grecia di salvarsi dal tracollo economico. Per far tornare i conti, arrivando quindi ad un rapporto deficit/pil del 120% entro il 2020, la capitale deve tagliare 3,3 miliardi di euro solo quest’anno. Non è una missione da poco e noi gli siamo molto vicini, visto che tra poco avverrà una situazione simile anche nel nostro Paese.