I calciatori e gli sportivi professionisti possono bere alcolici?
L’alcol e la pratica sportiva, un binomio che molto spesso crea polemica e discussione.
Cerchiamo di capirci qualcosa in più, soprattutto per quel che riguarda la pratica sportiva a livello professionale.
I calciatori e gli sportivi professionisti possono bere alcolici?
Partiamo dal presupposto che l’assunzione di alcool in dosi esagerate fa male a prescindere, ma non scopriamo l’acqua calda dicendolo.
Per quel che riguarda lo sport questo discorso vale ancora di più, considerando il fatto che il legame tra metabolismo, alcool e pratica sportiva ha implicazioni pratiche, oltre che per l’antidoping.
Un atleta a tutti gli effetti necessita infatti di una corretta alimentazione ed il valore energetico dell’etanolo (7 kcal per grammo di sostanza) rappresenta un fattore di grande rilevanza che grava direttamente sul peso corporeo, soprattutto gli alcolici di grande gradazione.
Ad essere tollerata è la birra, avendo un valore energetico di 34 kcal ogni 100 cc, mentre sconsigliato è l’uso dei superalcolici, contenenti ampie dosi di etanolo.
Il nostro organismo non è in grado di trasformare l’etanolo in glucosio e glicogeno; ecco perchè la pratica sportiva viene influenzata dall’assunzione di elevati quantitativi di alcool.
Si verrebbe a creare infatti una minore disponibilità di substrati glucidici, l’ipoglicemia, l’iperuricemia e un aumento della lattacidemia.
Valori di alcol tollerati dall’antidoping tollerati
TABELLA 1 – REGOLAMENTO 2006 dell’Agenzia Mondiale Antidoping – WADA
- Sport (Federazione Internazionale) – Soglia di violazione
- Aeronautica (FAI) – (0,20 g/L)
- Tiro con l’arco (FITA) – (0,10 g/L)
- Automobilismo (FIA) – (0,10 g/L)
- Biliardo (WCBS) – (0,10 g/L)
- Bocce (CMSB, IPC) – (0,10 g/L)
- Karate (WKF) – (0,10 g/L)
- Pentathlon moderno (UIPM) per le gare di tiro – (0,10 g/L)
- Motociclismo (FIM) – (0,10 g/L)
- Motonautica (UIM) – (0,30 g/L)